Cosa hanno in comune Napoli, una donna e il Cinema?

Un incastro un po’ faticoso. Se pensiamo al ruolo della donna, a Napoli, tutto possiamo immaginare meno che ad una donna in carriera che muove una grande impresa. Sfatiamo questo enorme luogo comune e andiamo indietro nel tempo, ebbene sì, agli inizi del secolo scorso.

Napoli, 1909. In via Roma n.91 ha sede la “Dora Film – Fabbrica di film per cinematografi e films parlanti”. I fondatori? I coniugi Notari: Nicola ed Elvira. Divenuta ben presto una casa di produzione cinematografica, la Dora Film è seconda solo a Torino come capitale del cinema in Europa.

Diciamo pure che se Nicola si occupa solo della parte tecnica, è di Elvira la sceneggiatura e la regia di tutti i film. È Elvira che scrittura gli attori e da loro pretende il meglio. Testarda e caparbia, dirige tutto nei minimi dettagli. È pignola, Elvira, scrupolosa e innovativa. Nei suoi film ci sono tutti gli elementi propri dei romanzi popolari, ma le protagoniste sono quasi sempre loro: le donne. Coraggiose, passionali, madri. Carmela la pazza, Figlio del reggimento, Carmela la sartina di Montesanto, La Medea di Portamedina, Gennariello il figlio del galeotto, È piccirella: questi tra i titoli più famosi.

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Mulberry Street, New York – fonte wikipedia

La Napoli di Elvira è quella dei pescatori, dei bassi e degli scugnizzi, è  quella melodrammatica che vuole raccontare solo la realtà. I suoi film  raccontano la Napoli vera, quella nuda e cruda, quella che fa male, ma  che fa riflettere. Tanto, forse troppo. Troppo da dover esser, a volte,  censurata. Ma Elvira, non si lascia certo intimidire e la Dora Film arriva  fino negli Stati Uniti con sede a New York a Mulberry Street, nel  cuore di Manhattan.

Elvira Notari, una donna che ha dedicato una vita intera alla sua professione. Una donna d’altri tempi, certo, napoletana, pure, ma sicuramente non un angelo del focolare. Piuttosto una Marescialla (in famiglia questo era il suo appellativo) che non ci pensa due volte a far piangere realmente un attore se sono lacrime quelle previste dalla sceneggiatura. Non è certo rimasta a casa dietro ai fornelli, magari dietro ad una cinepresa. Con la sua determinazione ha creato un impero, ha reso Napoli un fiore all’occhiello nel Cinema, ha combattuto contro una forte critica maschilista e sessista, ma è andata avanti. Ha dimostrato che il rigore e la professionalità pagano sempre, seppur con non pochi sacrifici.

È stata lei la prima donna regista italiana, e non a caso, è nata a Napoli, città che non finirà mai di stupirci, proprio come i suoi personaggi: quelli raccontati attraverso gli occhi di Elvira.