La mostra su Stabia alla Reggia di Quisisana va vista. Punto. Non ci sono né sé né ma. L’esposizione, semplicemente, è. E’ ieri, è oggi, è domani. E’ Stabia, è Castellammare, ma è anche Napoli e la Campania tutta poiché racconta la storia in tutto il suo splendore e rende al meglio l’idea del perché gli antichi Romani scegliessero questi luoghi per viverci, per villeggiarci, insomma, per stare bene.

Eh sì, perché nella Campania Felix si stava bene, sul serio. Si coltivava, si lavorava, si mangiava bene e, perché no, si oziava. Non a caso, nella località Varano di Castellammare di Stabia,  i Romani avevano costruito ville d’otium, ricche di sfarzo e fonte di piacere, incorniciate dalla meravigliosa vista dell’imponente Vesuvio: un amico- nemico capace di fertilità (nel senso più ampio del termine) quanto di 1sterminio, di certo la più emblematica figura tra i tanti paradossi napoletani.

Proprio qui, dove ora sorge la collinetta di Varano, stenterete a crederlo, una volta arrivava il mare e c’erano gli appartamenti di vacanza dei Romani: le famose seconde case di una volta dove non si pagava l’Imu ed i ricchi dell’epoca mangiavano e bevevano a sbafo sdraiati lungo la piscina di Villa San Marco. I resti di quest’ultima costruzione insieme a quelli di Villa Arianna, del Secondo Complesso e di tante altre ville, testimoniano il passato importante della cittadina di Stabia ravvisabile nell’esposizione allestita presso la Reggia di Quisisana intitolata “ Dal buio alla luce ” che offre ai visitatori un tuffo nello splendore romano.

Dopo aver percorso il viale degli ippocastani, il visitatore potrà addentrarsi nell’ex Palazzo reale, oggetto di dipinti e racconti, luogo prescelto dai Borbone per la salubrit4à, non a caso denominato Qui-si-sana, menzionato anche dal Boccaccio nel Decamerone oltre che ricovero per i feriti con la funzione di ospedale militare durante la prima guerra mondiale. Ah, se questo luogo potesse parlare, quante storie ci racconterebbe! Nonostante sia stata per anni abbandonata, in preda alla fatiscenza, la struttura, oggi restaurata, conserva il suo fascino, immersa com’è nella natura e dominante il golfo di Castellammare di Stabia. Vale davvero la pena affacciarsi dal terrazzo per godere del superlativo panorama che a parole non può essere spiegato.

Rientrando all’interno dell’ex Palazzo reale, troverete ad attendervi la sopramenzionata mostra, detta “ Dal buio alla luce ” perché riportata in auge dopo anni di dimenticanza, inaugurata nel giugno 2014, arricchita nel tempo da elementi quali il famoso carro. Esemplare unico nel suo genere che merita di essere visionato, così come le altre meraviglie in esposizione, è proprio quest’ultimo, ritrovato nel 1981 nei pressi di Villa Arianna. L’oggetto di metallo e legno carbonizzato, oggi visibile grazie ad un attentissimo lavoro di recupero, lascia gli spettatori entusiasti quanto interdetti.

Affreschi, statue e molto altro sono quanto ritroverete nelle sale dell’ex Palazzo reale borbonico sito in via Quisisana a Castellammare di Stabia, alle pendici del Monte Faito. Qui potrete osservare gratuitamente e fino al prossimo 31 dicembre 2016, da vicino, la bravura e l’arte del tempo, volgendo lo sguardo agli oggetti in mostra che vanno da quelli campestri relativi alle ville rustiche del florido Ager stabianus a quelli ricchi delle maestose ville d’otium.

3Frutto della collaborazione tra la Soprintendenza di Pompei, Ercolano e Stabia ed il comune di Castellammare di Stabia, gli oggetti relativi al ricco pianoro di Varano, trovano posto nelle sale dell’antico Palazzo Borbonico, creando intrecci di storie e meraviglie dello sguardo. Una mostra da vedere, una storia da respirare.

http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=%E2%80%9CDal+Buio+alla+Luce%E2%80%9D&idSezione=1591