Partire…

Dove nessuno sa chi sono e dove niente mi riguarda
dove l’ignoto ha il suo profumo
io vado incontro al mio destino, seduto accanto a un finestrino
e con in tasca un passaporto e all’orizzonte un nuovo viaggio
con quella libertà speciale che ha solo l’uomo di passaggio

Fabi, cantautore italiano, ha caldo. Ha una valigia troppo piena, la voglia di perdersi e allo stesso tempo di ritrovarsi. Si, ma dove? In un posto che non è casa, ma che può dirti più cose di te di quante ne sanno le mura della tua stanza. Fabi ha caldo, e quindi parte. E dal momento che non è l’unico ad averne, partiamo anche noi.

Quando partiamo ci piace cercare l’offerta dell’ultimo momento, o programmare il viaggio mesi prima in tutti i sui meticolosi dettagli, poi una volta arrivati perdere la cognizione del tempo e collezionare aneddoti imbarazzanti da raccontare agli amici al nostro ritorno. Però la cosa che più ci piace è viaggiare sicuri, sapere che la compagnia che abbiamo scelto per “volare altrove” è la migliore. Ad oggi, tra le compagnie aeree con più posti a sedere prenotati troviamo “Air France” azienda aerea francese nata nel 1933. Rappresenta la compagnia aerea principale del suo paese, la seconda in Europa e l’ottava al mondo. Si tratta di una compagnia di bandiera, i colori nazionali blu, bianco e rosso, sono presenti nella pinna caudale dei veicoli che le appartengono per mai dimenticarne l’identità francese che si fa spazio tra le piste degli aeroporti del mondo.
A cosa deve una fetta del suo successo? Ai suoi spot naturalmente. Nella giungla dei grandi mercati si lotta a colpi di strategie marketing e vince chi sa far meglio pubblicità, chi meglio sa sorprendere, e l’Air France ci riesce, facendo della giungla la sua reggia. Ciò che contraddistingue i suoi spot dagli altri è che quando si guardano per la prima volta non si penserebbe mai si tratti di una compagnia aerea.

Questa magia pubblicitaria accadeva già nel 2011 quando la danza diventò metafora di volo. Si trattava di uno spot di un ‘unica sequenza intitolato “L’Envol” ovvero “il volo”, girato nel deserto del Marocco su una superficie a specchio che rifletteva il cielo, come su di un aeroplano. E su questo specchio ci sono due protagonisti, due amanti, un uomo e una donna. Lei avanza verso di lui baciandolo e dal reciproco sostegno danno vita ad una forma di danza aereodinamica, girano su loro stessi simulando un volo, un intimità da pelle d’oca sulla musica “Concerto di pianoforte n°23” di Mozart. 60 secondi di etere, eleganza e piacere, proprio per sottolineare che viaggiare con Air France può “Faire du ciel l’endroit le plus sur de la terre”, ovvero fare del cielo il luogo più bello della terra, perché non c’è nessuna frenesia, nessuna fretta di arrivare a destinazione. Quando si spiegano le ali non si è mai soli, la ballerina vola solo grazie al suo compagno, così noi possiamo farlo solo con Air France, perché la compagnia, come l’amore, ci porta ad altezze inaccessibili.

La magia si ripete con il nuovo spot del 2015, che però cambia completamente registro e torna a stupire.
C’è un’evoluzione totale. Dall’onirico al realistico.
Air France lancia con il nuovo spot parte del suo piano di trasformazione aziendale chiamato Transform 2015, strategia di marketing con grandi aspettative come quella di recuperare competitività e conquistare una posizione di leadership a livello mondiale, differenziandosi dai suoi concorrenti con un certo vantaggio.
L’obiettivo questa volta è l’idea di una Francia ispiratrice, positiva, unica.
Due i caratteri dominanti: l’idea del lusso francese unito a cliché turistici e tradizionali, serviti  con un tono umoristico e vivace della voce. All’interno di un jet, su lunghi fili di altalene si giocano diverse scene, tutte intente a raccontare quasi in modo futuristico il meglio del paese, la voga e i luoghi comuni francesi, tra moda, gastronomia, Tour de France, giovani ballerini dell’Opèra di Parigi e il classico bacio alla francese che conclude lo spot. In un minuto si riscopre la Francia delle “baghette”, con modelle dai colori chiari stile “la vie en rose”, sportive  che corrono con tute tinte del loro tricolore, piccola pasticceria parigina e tulle bianco e puro per le piccole ballerine prodigio dell’Opèra. A bordo c’è l’arte, ma nella sua quotidianità. Una vera giostra sospesa, diretta dal duo “we are from L.A” un nome californiano dietro la quale si nascondono due trentenni francesi, Clèmoet Durou e Pierre Dupaquier, gli apri fila di un nuovo movimento di creativi il “French touch” conosciuti a livello mondiale. Questi dondoli hanno fluttuato sugli schermi della Francia, Brasile, Stati Uniti, Cina e Italia, ma la ciliegina su questa torta di ali e motori è la colonna sonora, ora slogan, musica d’attesa telefonica, sport radiofonico della compagnia. Il brano è “warm in the winter” del duo americano Glass Candy, remixata includendo all’interno la formula “France is in the air ” che allude alla nota strofa musicale.
Scegliendo di scrivere il suo slogan in inglese, l’azienda rimarca che il suo target di mercato è internazionale, dinamico, aperto al mondo.
Air France parla di sé ma senza parlare di sé, vi trasporta nel tipico status francese senza alcun accenno a promozioni, voli speciali, sicurezza del viaggio. Vi dice senza dirlo “mettetevi comodi, al resto pensiamo noi”.

E allora, passaporto in borsa, sogni in tasca e partiamo oscillando su fili di corda. Il viaggio sarà trovare “…in the air” quello che stavamo cercando.