La storia che avvolge l‘IISF è da ascoltare e ri-ascoltare, per il modo in cui prende vita, 40 anni fa, e per quello che oggi rappresenta: dopo il diploma d’onore del Parlamento europeo, l’Istituto, con sede a Palazzo Serra di Cassano, a Napoli, venne costituito in maniera ufficiale il 17 maggio 1975, quando a  Roma, nella sede dell’Accademia dei Lincei, Palazzo Corsini, si riunirono le cinque maggiori personalità che poi costituiranno il nucleo fondante dell’istituto: parliamo del Presidente dell’accademia, Enrico Cerulli; il filosofo Pietro Piovani, Elena Croce, figlia del ben più conosciuto Benedetto; l’Avvocato Gerardo Marotta e il professore di storia Giovanni Pugliese Carratelli.
L’Istituto, secondo il noto articolo 2 dello statuto, si proponeva di sostenere e promuovere gli studi filosofici e scientifici, avvalendosi dell’interazione professore/studente, in grado di rendere momento di disputa una delle qualsiasi attività messe in piedi dall’Istituto: attività d’archivio, documentari, seminari, mostre, convegni. Una Biblioteca al suo interno in grado di arrivare a contare 300.000 volumi.
La cosa che comunque desta stupore, è il fatto che tutto quello di cui sopra abbiamo parlato, risulta inaccessibile da qualche anno al pubblico ma anche agli addetti ai lavori; aleggiava l’incubo, per fortuna scongiurato, di ‘parcheggiare’ i trecentomila volumi in un capannone nei pressi di Casoria. Una situazione difficile da vivere, ma anche da raccontare: un Istituto, la perla d’Europa nel caso specifico degli studi filosofici, costretto a traslocare le proprie opere in capannoni di discutibile idoneità a conservare scritti di grandissima valenza storica. Il deficit economico che ha investito l’Istituto ha messo in condizione l’Avvocato Marotta, uno dei fondatori, a dar via alcune delle sue proprietà pur di far fronte a questa sciagurata situazione. Si continuano a raccoglier firme sul sito http://www.iisf.it/ per portare sempre più all’attenzione delle istituzioni un problema che fa tanta amarezza.
Ma sono degli ultimi giorni le parole dell’Avv. Gerardo Marotta, speranzoso più che mai: “Siamo in attesa. Entro un mese verranno messi a disposizione i soldi per far funzionare l’IISF”. La conferma arriverebbe direttamente dal Ministero dei Beni Culturali, il quale dovrebbe anche accollarsi i debiti fin qui contratti dall’Istituto; in più dall’Unione Europea sono arrivati 68.000 euro che hanno dato modo di poter acquistare alcuni locali: il tutto sembra davvero imminente.
Noi torneremo su questo argomento, verificheremo che le promesse del Ministero non siano solo aria fritta, perché al più presto deve cessare questa vergognosa situazione che ha trasformato un qualcosa di tanto bello ed imponente a livello continentale, nell’ennesimo brutto esempio di  #CoseFatteInItalia.