Succede che una mattina ti svegli e ti ritrovi single!

Non c’è nessuno alla fine di quel letto dove, in cerca di calore umano, un tempo allungavi il tuo piedino congelato che, visti i tuoi più che conclamati problemi di circolazione, più che altro sembra un vero e proprio cotechino (peccato solo che Capodanno è lontano quindi resti congelato, demodé e pure fuori tempo!). Insomma sei single. Cosa farai della tua vita? Cosa farai di te stesso? “Chi ti darà la sua mano? A chi darai la tua mano?”…perdonate la citazione anni ’90, ma il Festival di Sanremo è finito da poco e dovrò pur celebrarlo, no? Sei single e ti fai molte domande, a volte pure troppe. Non ti chiedi solo dov’è la palestra più vicina – perché ovviamente mentre eri fidanzato hai messo su troppi chili e, ora che sei di nuovo sul mercato, devi capire come perderli al più presto per poter essere di nuovo competitivo nella “giungla degli scompagnati”. Non ti chiedi neppure quale taglio di capelli ti dona di più, se devi cercare in rubrica il numero di un chirurgo estetico o di uno psicologo, se correre dal tatuatore più vicino e farti imprimere un “Never mind I’ll find someone like you” alla Adele o un più incisivo “Vaffanculo” alla Masini.  Non ti chiedi se devi ritirarti sette anni in Tibet o se è la volta buona che diventi un animale sociale e passi tutti i sabato sera in discoteca per poi scrivere su facebook, la domenica mattina, “non ho più l’età” (sperando nel like di quello che ti piace ma che ovviamente non ti caga neppure di striscio). Sono tante le domande che ti ronzano nella testa, insomma, ma il dubbio che più ti attanaglia, quello che “Essere o non essere?” a confronto è chiedersi se davvero “blu e marrone fa perfetto cafone?” è uno solo. Antropologi, animalisti e scienziati se ne occupano da tempo. Quindi eccomi qua, da sociologo mancato, pronto a dare la risposta alla domanda più frequente che ogni neo-single si pone:

dove posso andare per fare sesso?

Le mie risposte essenzialmente sono tre, prendete pure carta e penna.

  • Ormai i social stanno spopolando in ogni dove ed in ogni esistenza (anche in tutti i luoghi ed in tutti i laghi, in verità: perdonatemi l’ennesima citazione sanremese ma ho un problema di dipendenza con quel festival!). Volete fare sesso con un’amante del cinema che vi faccia uno spogliarello come Kim Basinger in “Nove settimane e mezzo”? Esisterà sicuramente un’applicazione dove poter trovare quello che desiderate, peccato che invece di Kim Basinger vi si presenterà una che ha la stessa fisicità di Bridget Jones. Volete una milf da sodomizzare in cucina mentre lei urla “La patata al forno è caldissima!”? A seguito di un www e di un punto troverete sicuramente una pagina internet che fa al caso vostro. Cercate un daddy, un dilf, un orsacchiotto o una nerd? Volete fare sesso soft, completo, porco o dolce? Vi piace il pissing, il bukake o il fisting? Il vostro cellulare, con la miriade di applicazioni che lo abitano, vi supporterà senza alcun dubbio. Poi, se come me siete profondamente annoiati dalle categorie che vi entusiasmano di quell’entusiasmo che ha Maria De Filippi durante le televendite, basta che mettete una foto su Instagram ed il gioco e fatto. Ricordate: “internet is the new Marta Flavi”. Un solo avvertimento: se vi piace uno che in foto sembra troppo bello per essere vero, quasi sempre è tutta una questione di filtri e davvero è troppo bello per essere vero.
  • Sport, fate sport!!! In palestra per esempio il catalogo umano è vario e ce n’è davvero per tutti i gusti. Non volete impegnarvi troppo in corteggiamenti? Rivolgetevi immediatamente al tipo che, mentre sta alzando 30 kg, non riesce a smettere di guardarsi allo specchio: in quel caso andategli vicino, strusciatevi, ditegli che ha un bicipite promettente, fategli due moine (ma giusto due!) e la sera stessa sarà vostro. Ricordate, però: non innamoratevi di un malato di egocentrismo perché quello sarà innamorato sempre e solo di se stesso e, seppure dovesse fare del sesso spettacolare, in realtà lui starà facendo sesso con l’immagine di se stesso che fa sesso con voi. Volete fare sesso al ritmo di Lou Bega? Iscrivetevi ad una scuola di ballo! Credetemi: là nessuno, ma proprio nessuno, va per ballare (a meno che non si parli di quella che io definisco “danza orizzontale”). Oppure fate jogging: il tipo “corro al parco da solo perché ho orari troppo poco flessibili per frequentare piscina o palestra” ha sempre il suo fascino, soprattutto se poi aggiunge “mi alleno da solo perché odio che qualcuno mi dica cosa fare” e meglio ancora se al suo seguito ha un cucciolo di cane: adorabile e irresistibile!
  • Cocciante, qualche anno fa, cantava “Scendiamo per le strade e mettiamoci a…”. Ebbene, il buon Riccardo aveva ragione. Centri commerciali, negozi e luoghi pubblici sono un crocevia di ormoni impazziti che non aspettano altro di incanalarsi verso qualcosa che li plachi. Miti popolari assai consistenti raccontano del parcheggio dell’Ikea come di un luogo in cui molto frequentemente si monta, e non sto parlando del Billy. Per non parlare delle storie di osmosi culturale che ruotano attorno ai bagni del piano interrato de “la Feltrinelli” dove basta che uno sconosciuto ti dedichi uno sguardo di intesa – sempre culturale, si intende – e pochi attimi dopo vi state intimamente confrontando su Harry Potter e la sua bacchetta.

Insomma, boys and girls, oggigiorno ci vuole davvero poco. Non conta l’aspetto, non contano i soldi, non contano le aspettative: conta solo quanto siete vogliosi ed ostinati. Se è davvero il sesso quello che state cercando, ditelo chiaramente  – prima a voi stessi – e nel giro di poche ore lo avrete trovato. D’altronde, in un articolo pubblicato recentemente e diventato immediatamente virale, la dottoressa Alex Schiller scrive “Hai una vagina? Vuoi usarla? Vai a Napoli!”. Usare per credere! Male che vada, alla fine di uno dei due arti di cui Madre Natura vi ha dotato, vi è una mano: fatene buon uso! Ci sarà un perché se di dita ne abbiamo cinque, no?