Gli spot realizzati da Paolo Cannavaro “Accattatevillo”; da Sophia Loren o anche “Mars’ e panell” sono alcuni esempi del dialetto (anche se il napoletano è lingua riconosciuta dall’Unesco dal 2014) utilizzato nelle campagne pubblicitarie.
Dal  2005, ciclicamente, Napoli viene ricoperta dai megacartelloni della Mars con motti in lingua. Che è diventata una piccola tradizione nel periodo dell’epifania. Quali sono i motivi che spingono una grande azienda a parlare una lingua locale?
Semplice: pubblicità, chiamata glocal marketing. Il termine deriva dalla fusione di globale e locale, il concetto di Glocalizzazione è complesso ma possiamo semplificarlo come: strategia globale adattata ad azioni locali.
Ovviamente la lingua è uno degli strumenti più evidenti di una serie di adattamenti alla cultura locale di campagne pubblicitarie. Pensiamo alla scelta di testimonial nazionali o regionali, il lancio di panini “locali”, la cosiddetta sagra, di Mc Donald’s. Oppure pensiamo all’esperimento di Esther Honig che ha esplorato i diversi canoni di bellezza nei diversi paesi. Questi accorgimenti sono da tenere in considerazione per chi decide di lanciare una campagna pubblicitaria in più paesi.
Un esempio tutto partenopeo di geolocal marketing è stato il nome scelto per il museo di arte musica e tradizione mediterranea: “MAMT” che ha attirato l’attenzione di moltissimi napoletani.
L’azienda si avvicina al mondo del potenziale cliente, alle sue abitudini e tutto ciò che gli piace, parla allo stesso modo, ripropone un ambiente familiare. Una campagna pubblicitaria basata e riadattata su canoni locali sicuramente avvicina i consumatori al prodotto molto più che una campagna standardizzata su canoni transnazionali, favorisce il cosiddetto “buzzing” il passaparola. Un individuo per simpatia,  perché si sente capito, percepisce il brand vicino, simile a lui e al suo mondo.
Utilizzare tecniche e mezzi globali, senza smettere di ascoltare le esigenze dei mercati locali, evidenziare le caratteristiche di ogni realtà, comprenderla e sfruttarla, adattarsi ai gusti locali: uno dei motivi per cui alcuni prodotti della stessa “marca” che si trovano in Italia non ci sono in altri paesi e viceversa.
L’obiettivo è quello di fidelizzare, attirare l’attenzione, perché non c’è brand migliore di quello che parla la tua
stessa lingua.