Ci sono persone che nascono per scrivere. Menti particolari che si esprimono attraverso la carta, un foglio bianco che prende la forma dei loro pensieri, dei loro sogni, delle loro avventure.

Ci sono persone che nascono senza l’uso corretto della parola parlata, ma con il dono mistico di creare mondi attraverso quella scritta. Sono quelle persone che durante l’infanzia si nascondevano sotto il tavolo della cucina e vi creavano un universo parallelo; avventure e personaggi inesistenti prendevano vita e parlavano, vivevano e ridevano attraverso l’immaginazione; quando si cresce, influenzati dalla società, da un educazione inconsciamente imposta, spesso si perde la capacità di vivere altre vite, di vedere luoghi che non esistono e inventare persone inimmaginabili. Gaetano ha saputo sfruttare la sua immaginazione: l’ha piegata al suo volere, l’ha incatenata e l’ha vestita di quelle regole che volevano soffocarla; si è cibato di modernità, di letteratura classica e moderna, di fantascienza e romanticismo, di realismo e irrealismo.
Questo giovane scrittore, cresciuto nella provincia napoletana, ha capito come lasciare intatta la sua fantasia, portandosela dietro, ben protetta nello scrigno dell’età adulta; ha capito quando e come liberarla, come lasciarla libera di vagare e spaziare lontano. L’ha liberata proprio lì, nella carta.
 
L’invisibile ingiustizia è la sua prima prova letteraria: un romanzo che oscilla tra la fantascienza e il romanzo storico; vi stupirà trovare qualche traccia di distopia e utopia al contempo. La storia scorre veloce, fluida e coinvolgente: tiene il lettore legato al filo, lo trascina nel suo labirinto, lo fa viaggiare nel tempo e nello spazio; lo attrae, tenta e fa cadere nell’incanto di una storia d’amore.
Gaetano Mavilla sussurra all’orecchio del lettore dubbi fantastici che, tuttavia, hanno radici ben radicate nel la realtà: lo trattiene, fino alla fine, nell’intreccio della storia che sembra rinunciare ad una qualche risoluzione. È il finale, che rilascia il suo lettore e lo lancia lontano, come legato ad un elastico che si è teso fino all’estremo: da che si era usciti
dalla storia, rassegnati a quello che sembra un finale concluso, vi si ritrovano catapultati, immersi ancora una volta nel pieno della storia, nella risoluzione finale di tutti quei dubbi che lo accompagnano per tutta la lettura del libro.
Vi immaginerete un uomo adulto dietro al libro; una mente cinica di un pensatore vissuto. Ma il vero potere della scrittura è proprio questo: ci può essere chiunque dietro le parole.

In realtà Gaetano è solo un ragazzo di 24 anni, la cui anima è legata alle parole e il cui talento ha solo iniziato ad esprimersi; noi tutti siamo convinti che questo sia solo l’inizio.