social network_realtà_illusione_nbdv Ciao, sono Kyle Porter, Nantwich 1995. Negli ultimi tre anni ho visitato alcune delle più belle città d’Europa, spostandomi così ad Est da arrivare a bagnare i piedi nelle acque dell’Oceano Indiano mentre alle mie spalle si stagliano, imponenti, i grattaceli di Melbourne.

Queste le righe di una biografia instagram: una breve descrizione in inglese tra il numero di followers e la griglia di paesaggi, selfies e piatti italiani, ungheresi, giapponesi, finendo a superburgher australiani.

Kyle Porter nasce, in realtà, il 1° ottobre dell’anno corrente e chiude il suo profilo instagram, mentre cestina i suoi prodigiosi scatti con melafonini di ultima generazione, svariate fotocamere professionali, circa una settimana dopo.

Kyle ha ricevuto direct message da donne di ogni età , bellezza e cultura, ha raggiunto un ragguardevole numero di seguaci oltre che likes e commenti per i suoi tramonti sull’acqua, lanci dal paracadute, autoscatti assonnati, fotogenici pranzi, presi in prestito da utenti prodigiosi nella regolazione di zoom ed esposizione.

Kyle non è mai esistito. O forse sì. E’ comunque certo che non c’è alcuna relazione tra il Kyle britannico, con foto profilo di un ragazzo polacco, e il pollice con cui ha premuto ‘pubblica adesso’ che è, invece, quello meno utilizzato tra le dieci dita che stanno scrivendo, e a breve pubblicheranno, questo articolo.

Instagram è un social network lanciato sull’App Store il 6 Ottobre del 2010 da  Kevin Systrom e Mike Krieger. Permette la condivisione di foto, che attraverso hashtag , in scena dal 2011, sono visualizzate dagli instagrammers sparsi per il globo. Nello stesso anno 5.OOO.OOO di utenti interagiscono a suon di like tra i rispettivi profili.

Per Kyle diventare instagrammer è stato semplice, gli sono state richieste minime credenziali: e-mail, la quale non necessita di conferma tramite una seconda e-mail da parte della ‘comunità instagram’, e un nome utente che non fosse già in uso. Il passo successivo: screenshottare foto di altri utenti e dar vita alla sua gallery di ricordi sparaflashati durante i suoi viaggi. Benché esista una ‘comunità instagram’ manca la tutela, da parte di questa, circa la legittima proprietà dei contenuti pubblicati dai vari utenti. Discorso diverso per Facebook, che nel 2012 acquista instagram per 741.000.000.

Facebook nasce nel 2004 da un’idea di Mark Zuckerberg. E’ un social al quale bisogna fornire al momento dell’iscrizione dati personali, dei quali, e non solo di questi, potrà successivamente essere gestita la privacy. Facebook conta 1,4 miliardi di utenti attivi. Tra i quali, ma non tra tutti, esiste un’amicizia virtuale.

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la Vita o i Social? // fonte google

I social suddetti nascono dalla bonaria intenzione di mettere in collegamento, sebbene virtuale, persone diverse per età, interessi, cultura, intenzioni mediatiche, il tutto con la presenza di uno schermo che annulla le fragilità caratteriali.

Quando a Kyle è stato proposto uno scambio di numeri ha prontamente risposto ‘I’m not exist’. Di rimando ‘U’re crazy? lol’. Il dubbio che non ci fosse nessun Kyle, classe ‘95, con il sogno di mangiarsi la vita a morsi, gay dichiarato e un rapporto finito con una ex compagna di scuola, in erasmus a Milano, dagli occhi azzurri nel weekend, non è sorto in nessuno.

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C O M U N I C A R E // fonte google

 

Kyle e i suoi followers sono l’estremizzazione di un atteggiamento che nel quotidiano abbiamo tutti noi utenti.  

Disponiamo di una vetrina da allestire con il tacito, e ad alta voce rinnegato, obiettivo che essa possa piacere più di quanto piaccia a noi stessi.

Esponiamo, quindi, la nostra parte migliore. Che non sia tutto qui, non importa a nessuno.

Al di qua e al di la della tastiera ci sono costruttori di vite virtuali vissute in pigiama.

Nella settimana in cui si è finalmente arrivati nel futuro, facciamo un salto nel passato: The Sims. Crei uno o più personaggi proiettando su di essi ciò che non sei ma che vorresti essere. Nel 2015 quegli stessi personaggi si etichettano come ‘utenti facebook’ ‘instagrammers’. Ciascuno di questi di volta in volta sceglie una parte del ‘chi è’ da combinare con il ‘cosa potrebbe piacere’. I sentimenti da suscitare sono compiacimento, stima, invidia. Il risultato non è sempre garantito, ma è l’atteggiamento vigliacco e superficiale di chi soccombe al giudizio altrui. Nell’era del tutto e subito ci viene donata l’ubiquità: sempre più spesso essa si concretizza nell’essere contemporaneamente impegnati ad aggiornare le nostre vite virtuali, che se un coetaneo si lancia sotto un treno è il caso di immortalare il momento invece che girarsi dall’altra parte perché per una tragedia simile manca anche la forza di spalancare la mandibola. Ma questa è un’altra storia.

E’ comunque certo che il nero su bianco in risposta al ‘cosa stai pensando’ è per tutti molto più autentico delle sfumature che saresti oltre lo schermo se solo ti concedessi di viverle e condividerle.

Vi giro a tal proposito il consiglio di mia nonna ‘iesc e tuocc e femmen’, sono quasi certa che in pochi reclameranno la citazione come proprietà di Troisi visto che sul web c’è chi la sbandiera come saggezza popolare.

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– Ciao ! // fonte google